Il fenomeno dei nomadi digitali, lavoratori che operano da remoto utilizzando tecnologie digitali, è in crescita anche in Italia. Il nostro Paese, con il suo patrimonio culturale e la qualità della vita, è una meta attraente per questi professionisti. Di seguito, un riepilogo delle normative vigenti e delle novità introdotte nel 2024.
Dal 2022, l’Italia ha introdotto un visto specifico per i nomadi digitali non appartenenti all’Unione Europea. Questo visto permette di soggiornare nel Paese per un anno, con possibilità di proroga. I requisiti per ottenerlo includono un contratto di lavoro remoto o un’attività autonoma, un’assicurazione sanitaria e la dimostrazione di un sufficiente sostentamento economico.
Dal punto di vista fiscale, i nomadi digitali non sono soggetti a tassazione italiana se soggiornano per meno di 183 giorni in un anno fiscale. Tuttavia, se superano questo periodo, devono dichiarare i redditi esteri anche in Italia, secondo gli accordi di doppia imposizione fiscale. Per i residenti fiscali italiani con un fatturato annuo inferiore a 85.000 euro, è disponibile il regime forfettario, che prevede un’aliquota agevolata del 15%, ridotta al 5% per le start-up nei primi cinque anni.
Le novità del 2024 portano ulteriori vantaggi e semplificazioni. È ora possibile prorogare il visto per altri 12 mesi, previa verifica dei requisiti iniziali. Inoltre, le procedure burocratiche per l’ottenimento del visto e del permesso di soggiorno sono state snellite, grazie anche all’introduzione di una piattaforma online dedicata.
Per quanto riguarda i contributi previdenziali, è stata introdotta la possibilità per i nomadi digitali di iscriversi volontariamente al sistema previdenziale italiano, garantendo così l’accesso a servizi sanitari e sociali. Sono stati anche previsti incentivi fiscali per le aziende che offrono spazi di coworking e servizi dedicati ai nomadi digitali, al fine di creare un ecosistema lavorativo più dinamico e accogliente.
Infine, sono state introdotte agevolazioni per i nomadi digitali con famiglia al seguito, come l’accesso facilitato a servizi scolastici e supporti per l’integrazione culturale. Queste misure mirano a rendere l’Italia una destinazione ancora più attrattiva per i lavoratori da remoto, offrendo un equilibrio tra lavoro e qualità della vita.
In conclusione, l’Italia si sta dimostrando sempre più accogliente per i nomadi digitali, grazie a normative favorevoli e nuove iniziative introdotte nel 2024. Gli studi di commercialisti devono rimanere aggiornati su queste normative per supportare adeguatamente i clienti internazionali interessati a lavorare da remoto nel nostro Paese.
Per qualsiasi necessità di chiarimento i professionisti del nostro Studio restano a dispozione.