Siamo, infatti, a ridosso del termine entro cui tutti i soggetti coinvolti nel meccanismo di rendicontazione delle operazioni soggette a Iva, dovranno inviare i dati relativi all’annualità 2014.
In particolare, sono tre le date da segnare in calendario secondo quanto specificato dall’Agenzia delle Entrate. La differenza di data da tenere a mente riguarda la contabilità che il singolo ente o azienda svolge.
Dunque, queste saranno le date per l’assolvimento dello spesometro 2015:
10 aprile, per chi liquida l’Iva mensilmente ogni 30 giorni.
22 aprile per chi salda il corrispettivo ogni 3 mesi.
30 aprile per gli operatori finanziari che chiamati a segnalare acquisti superiori a 3.600 euro pagati con bancomat o carte di credito.
Le principali novità in materia sono le seguenti:
1) saranno coinvolti nell’elenco dei soggetti obbligati allo spesometro anche gli uffici pubblici, dunque, anche Comuni, Regioni, enti locali in genere. Questi, dovranno inviare tutte le fatture cartacee emesse in tutto il 2014, che oltrepassino il tetto minimo di 3mila euro.
2) Da quest’anno, però, verte la necessità di inoltrare al database delle Entrate tutte le fatture indipendentemente dal loro importo. Precedentemente, invece, vigeva l’obbligo di comunicare al fisco tutte le operazioni al di sopra dei 3mila e 600 euro tenute nel corso del 2014.
3) Da segnalare la possibilità di salvarsi dallo spesometro, per i soggetti che si avvalgano di fattura elettronica. Secondo le disposizioni del decreto del Fare 2013, infatti, per i titolari di partita Iva che abbiano deciso di inviare giornalmente alle Entrate le fatture emesse e ricevute a partire dallo scorso primo gennaio 2015, con indicazione dei corrispettivi non inclusi in fattura, rimane la possibilità di esonero.