(comunicato pubblicato da Unimpresa il 23/12/2016)
Sono aumentate di 14 miliardi di euro le tasse pagate nel corso dei primi 10 mesi del 2016 da famiglie e imprese. Quest’anno, rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2015, i contribuenti hanno versato il 4,24% in più di tributi nelle casse dello Stato: l’incremento, tuttavia, non è attribuibile alla ripresa dell’economia, ma all’inasprimento delle norme fiscali. In totale, il gettito tributario si è attestato a 347 miliardi quest’anno contro i 332 miliardi del 2015. Sono cresciute sia le imposte dirette (+6,6 miliardi) sia le indirette (+7,4 miliardi). Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa che ha preso in esame i quattro principali tributi pagati da famiglie e imprese: Irpef, Ires, Iva e Accise.
Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati del ministero dell’Economia, il gettito tributario relativo a Irpef, Ires, Iva e Accise è passato dai 332,9 miliardi del periodo gennaio-ottobre 2015 ai 347,01 miliardi dei primi 10 mesi del 2016 con una crescita di 14,1 miliardi (+4,24%). Sono cresciute di 6,6 miliardi (+3,67%) le imposte dirette passate da 180,7 miliardi a 187,3 miliardi; nel dettaglio, l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è passata da 140,1 miliardi a 144,6 miliardi con un incremento di 4,4 miliardi (+3.19%) e l’Ires (imposta sul reddito delle società) è passata da 17,7 miliardi a 19,5 miliardi in crescita di 1,7 miliardi (+9,65%). Si registra, poi, una crescita di 7,4 miliardi (+4,91%) delle imposte indirette salite di 7,4 miliardi (+4,91%) da 152,1 miliardi a 159,6 miliardi: nel dettaglio, è cresciuto il gettito legato all’Iva, basato da 89,1 miliardi a 93,9 miliardi in saluta di 4,8 miliardi (+5,46%) ed è lievemente salito anche il carico fiscale relativo alle accise sui carburanti passato da 20,02 miliardi a 20,09 miliardi con una crescita di 69 milioni (+0,34%).
“Altro che tasse abbassate: le famiglie e le imprese sono sempre più massacrate dallo Stato. E la stangata di quest’anno lo dimostra: non si tratta di una variazione legata all’andamento dell’economia, visto che l’aumento del gettito supera il 4%, mentre la crescita del PIL, alla fine del 2016, non raggiungerà quota 1%. Come si spiega l’incremento? Col sistematico inasprimento delle norme tributarie e delle aliquote, con le finte abolizioni di tasse a cui fa sempre seguito l’introduzione di una nuova gabella o l’aumento di una già esistente”