Con il Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 27 maggio 2015 sono stati varati altri incentivi all’impresa con l’obiettivo di favorire l’innovazione dei processi produttivi e garantire la competitività futura delle imprese. Si tratta del credito d’imposta per Ricerca & Sviluppo: può essere attribuito a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020, senza alcun limite di dimensione, forma giuridica, settore (vale anche in agricoltura) e regime contabile.
Restano esclusi:
– soggetti con redditi di lavoro autonomo;
– soggetti sottoposti a procedure concorsuali non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica;
– imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti;
– enti non commerciali (per attività istituzionale).
Si tratta di finanziamenti importanti: di fatto si tratta di un credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, riconosciuto fino a un massimo di 20 milioni di euro all’anno per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014. Il credito d’imposta può essere utilizzato, anche in caso di perdite, a copertura di un ampio insieme di imposte e contributi. Inoltre il beneficio è cumulabile con altre agevolazioni come super e iper ammortamenti, Nuova Sabatini, Patent Box, incenviti alla patrimonializzazione delle imprese, incentivi agli investimenti in Start Up e Pmi innovative, Fondo centrale di garanzia. La misura è applicabile per le spese in Ricerca e Sviluppo che saranno sostenute nel periodo 2017-2020.
Sono agevolabili tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale: costi per personale altamente qualificato e tecnico, contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, start up e PMI innovative, quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, competenze tecniche e privative industriali.
L’accesso al Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo è davvero molto semplice. Avviene automaticamente in fase di redazione di bilancio: basta indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RU del modello Unico. Ovviamente c’è l’obbligo di presentare tutta la documentazione contabile certificata di riferimento.